Gli interessi sono molteplici, per questo motivo alcuni saranno solo citati. Da ragazzo mi
sono dedicato al ferromodellismo (riproduzioni di locomotori italiani) e all'aereomodellismo
il cui massimo è stato la riproduzione in scala di un Macchi 308 radiocomandato e a motore
a scoppio. Questo aereomodello, dopo 2 anni di successi e un primato italiano, precipitava
in piena gara, in un campo di cavoli ai bordi dell'aereoporto di Pomigliano D'Arco. Sino al
1959 mi sono dedicato al canottaggio, alla vela e al motociclismo. Nel canottaggio sono
stato timoniere per alcuni anni di un ottimo equipaggio 8 fuori scalmo, la vela l' ho
praticata solo per diporto e il motociclismo, dopo una stagione promettente, si chiudeva
con un serio incidente dopo il quale non ero più lo stesso pilota. Anche un approccio con
la motonautica naufragava ( letteralmente ) alla seconda gara in mare aperto. Per la
fotografia ( i primi scatti in II^ media ) mi ero fatto un ingranditore con barattoli,
strisce di velluto nero e un obiettivo 75 mm. di cui non ricordo la provenienza. Da mio
padre avevo preso anche l'interesse per francobolli e monete. Il servizio militare chiude
una parentesi a cui sopravvivono la passione per la radio e per il mare, l' amore per la
motocicletta, per la fotografia e l' interesse per i francobolli.
A partire dall' estate
1964 i miei interessi si evolvono con Mimma. Fotografia, musica e moto sono i suoi hobby
preferiti e la contaggerò anche con la passione della radio e del mare. Agli inizi del
1965 trovo uno stupendo esemplare di motocicletta Guzzi Gambalunga con cui scorazzeremo
sino alla sua prima gravidanza. Dopo questo evento la moto sarà usata solo nei periodi
estivi e prevalentemente da me. Nel 1976 sarà ceduta ad un collezionista.
Già nel 1967
avevamo ascoltato in 11 m. delle strane conversazioni, erano gli anni di clandestinità
della Citizens Band. La situazione era assurda. La produzione, la vendita e l'importazione
di apparati per questa frequenza erano legali, ma non lo erano nè il loro uso nè la loro
detenzione. Artigiani stavano diventando piccoli industriali producendo antenne e altro
per i C.B., un paio di onorevoli parlavano di libertà di espressione e gli OM sparavano a
zero su chiunque fosse solo sospettato di essere un C.B. Mimma e io riuscimmo a farci
accettare in un club di C.B. e avemmo la prova che molti di loro desideravano diventare
OM, ma non sapevano a chi rivolgersi e cosa fare. Nel periodo 1968/70 tenni due corsi di
preparazione agli esami per la patente di radio operatore. Su un totale di 45 CB ben 36
diventarono OM con licenza ordinaria. Esposi le mie idee e le mie esperienze in certi
ambienti facendo notare che organizzandosi si potevano evitare le conseguenze negative di
una operatività nata nella clandestinità e autodidatta che avrebbe inquinato anche il
radiantismo. Le "baronie" dissero no, accanendosi maggiormente contro i CB, accentuando
così una rivalità che, nonostante tutte le differenze, non ha ragione di esistere. L'arrivo
del secondo figlio, il desiderio di Mimma di voler diventare O.M. e la delusione ci fecero
abbandonare una strada che da soli non potevamo percorrere. Con Mimma diventata I2YOT,
diventata un ottimo secondo e che dimostrava entusiasmo anche in camera oscura decidemmo
di dedicarci solo ai nostri hobby e alla sezione ARI del cui gruppo di soci fondatori
facciamo parte, la sezione ARI di Sesto S.Giovanni (MI). Inizia così un periodo di
autocostruzioni, di corsi in sezione per preparare futuri OM, di partecipazione a concorsi
fotografici, di pubblicazioni e altre cose che, unitamente a una vita, al di fuori degli
hobby, intensa ma serena, ci darà non poche soddisfazioni.
"Il Leonardo", questo il nome dell' imbarcazione, raramente era usato in comitiva, ma
eravamo tre proprietari, amici come lo si può diventare in mare, altrettanto per le
rispettive consorti. A maggio del 1982, rientrando dopo 12 giorni di mare, apprendiamo che
il più anziano dei tre (46 anni) è deceduto nel sonno la notte precedente. Due giorni di
stupore, dolore e il caos di queste circostanze. Siamo a casa della vedova, tre donne e due
uomini con espressioni e voci strane decretano la fine de "Il Leonardo". Nei due giorni
successivi cancelliamo il nome sia a poppa che a prua, smontiamo alcune apparecchiature,
buona parte dell'arredamento e la poniamo in vendita. A giugno l'imbarcazione viene venduta
ad un francese, sull' atto notarile vi è una clausola; l'imbarcazione non dovrà mai essere
battezzata "Il Leonardo". Abbiamo prova che la clausola è stata onorata. L'imbarcazione è
iscritta al registro navale francese con il nome di una divinità indiana.

Mimma ed io navigheremo ancora per poco, saltuariamente, con imbarcazioni "estranee" che
non ci "comunicavano" nulla e delle quali non ci fidavamo. Alla fotografia dedichiamo una pagina di questo sito, al collezionismo di francobolli e
di fotocamere dedichiamo due spazi in calce a questa pagina con due piccoli assortimenti mentre alla radio................

La nostra Sezione
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Alcuni esemplari della nostra collezione di francobolli e buste I° giorno.
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Alcuni esemplari della nostra collezione di fotocamere.
